martedì 23 marzo 2010

Tra fazzoletti bianchi e pigiama resto ad aspettare che il passaggio dall'inverno alla primavera si compia. Gli strascichi d'inverno me li provo a scrollare di dosso a suon di starnuti e intanto rivivo la gabbia delle mie giornate loffie.
La neve di fiori che c'è fuori, una volta era colorata e naturale. Adesso sono giorni che ritrovo una certa esplosività nei colori di queste terre che mi impressiona e demoralizza. Fluorescenze quasi impercettibili all'occhio non allenato sconvolgono me che questi scenari li ho amati teneramente, con entusiasmo.

A volte credo di dar troppo spazio agli occhi.
Di averli costretti ai vetri per l'insistenza con cui spoglio le cose.
Mi ritrovo poi a non riconoscere più cose e persone per averle viste prima nude e poi rivestite degli strati che ho sfogliato per arrivare al cuore.
Cammino dritta però... sempre dritta.
Sto in piedi fino alla fine e tento sempre quache soluzione alla mia visuale contraddittoria. Non che avessi molte alternative ma se fossi diversa da come sono avrei perso molte più cose e in men che non si dica.

Quanta energia!
Quanta energia è costretta a scoppiarmi dentro di questi tempi!
Sarei pronta a rivoluzionare il mondo e quando poi non ci riesco la frustrazione mi porta ai limiti del legale!
Proverò a goderere del sole... proverò a non pensare di non essere più io ad essere in ritardo
... proverò, proverò, proverò fino all'ultimo!
Fino a riuscire!!

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