lunedì 19 marzo 2012

Quanti incontri perduti nella vasta eleganza dell'eventualità?
Vorrei ricordare tutte le amicizie annodate a pochi incontri.
Quante possibili personalità avrebbero trovato sfogo in relazioni abortite?
Non sono le persone a fare i nodi ma i nodi a torcerti le dita.
E dicono che non sono le persone a fare i viaggi ma questi a fare le persone, ebbene dico io, dov'è che finisce quel noi che non parte?
Dov'è che va a finire l'atrito col mondo in quella falsa partenza?
E quante occasioni si perdono in una partenza non più avvenuta?
Non lo so. Resto sempre affascinata se non abbarbicata a un certo fluttuare dello sguardo. A quel motivo che racconta una lirica sottesa e persa nell'aere
di circostanze determinate dal mistero più grande.
Ci sono amori che non sono amori e colori che sfocano l'aria di marzo eppure entrambi danno una certa consolazione.
La nostalgia di cose perdute si lascia trascinare dal grande mistero in un ballo dai passi svelti.
E se fossero vere tutte le vite parallele che abbiamo meno che questa?

La cosa più bella sarebbero comunque gli sprazi onirici lasciati sulla tela.

E noi per fortuna da qui li si guarda con soddisfazione, stando sedute con le gambe accavallate e un buon rosso nel calice a volteggiare.

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