martedì 29 dicembre 2009

La valigia.
La sento chiamare. Sento che chiama le mie cose come non so fare io.
Chiama inclinandosi con radici un po' più corte. Adesso posso andare.
Sapevo di aspettare qualcosa da qualche parte. Qualcosa da portare con me.
Una partenza. Un mucchio di dolcezza. Quel dolore insopportabile che a volte ti prende alle spalle fustigando la tua voglia di vivere ed andare avanti.
Dire parole cattive.
Capita a tutti ma quando lo fai a chi non lo merita. Quando come un infante rinfacci dolore che avresti avuto comunque, da gloriosa testa di cazzo quale ti ritrovi ad essere segna un nuovo limite nel vuoto.
Trascinare e trascinarsi...
e aspettare il momento propizio sentendo al collo un cappio che si stringe sempre un poco in più.
Inesorabilmente.

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